Con siti come writesonic.com e chatGPT ormai chiunque può comporre un articolo professionale, anche senza basi ortografiche e grammaticali di partenza
L’IA che si perfeziona di anno in anno ad una velocità spaventosa, e non solo nello specifico per ciò che riguarda la creazione di articoli e post ma con le tipologie più recenti si possono creare anche interi libri (Amazon ne è una vetrina ben fornita, anche se di recente sta cercando di porvi un freno, chiedendo agli autori di dichiarare se l’ebook è frutto di un programma di intelligenza artificiale); possono essere creati video e immagini con i volti di personaggi più o meno famosi e dialoghi inventati, anche di politici, cosa assai pericolosa.
Osservate il video sotto, tramite l’utilizzo di una IA sono state create una sequela di immagini “originali” di presunte divinità per ciascuno stato del mondo. I programmi di intelligenza artificiale prendono spunto da immagini che trovano nel web e le assemblano a mo’ di Frankenstein, in modo da avere un’imagine unica, ma allo stesso tempo che è un collage di altre immagini grafiche già esistenti.
Come per le immagini, allo stesso modo, quando si programma l’IA per creare un articolo, bastano alcune parole chiave. Prendiamo come esempio pratico writesonic.com, dopo essersi registrati gratuitamente con l’account di FB, google o una semplice email ci si ritrova nel panello di controllo, disponibile anche in italiano. Il sito mette a disposizione fino a 10.000 parole al mese, nella versione free.

Scorrendo nella “Biblioteca” ad “Articolo per blog”, si sceglie l’argomento, una parola chiave, e altre caratteristiche come il tipo di lettura (punto di vista, prima persona, seconda o terza), la scaletta dei paragrafi e via dicendo, e alla fine vi basterà scegliere il tipo di impostazione e cliccare sul bottone “Generate Article” e il gioco è fatto. L’IA si mette a setacciare il web per trovare il materiale che gli serve per costruire l’articolo. Praticamente è come il copione del banco affianco a scuola, ma più furbo, perché ottenute le idee le trasforma per rendere il testo diverso da quello originale da cui ha preso spunto.
Una volta creato, l’articolo si può trovare nel menu a sinistra (vedi foto sopra) sotto la voce “La storia”. E si può scaricare in vari formati tra cui: Word office, pdf, html, o pubblicarlo direttamente su wordpress.
Ho fatto un test, facendo creare al sito un articolo sulle “carrozze medievali” e questo sotto è il risultato, in formato pdf. Writesonic.com ha provveduto da sé anche a scegliere un’immagine di intestazione casuale.
Da come si può leggere, i contenuti sono piuttosto banali e ridondanti. Ma più si va avanti e più diventerà difficile distinguere la mano umana da quella artificiale, se non vi si pone un freno per tempo.
Un altro esempio di IA riguardante le immagini, è questo sito: https://thispersondoesnotexist.com/ che praticamente crea dei volti di persone che non esistono, perché prende dei dettagli compatibili tra loro per colori e luci da foto già presenti sul web e li assembla (il naso da uno, la bocca da un altro, gli occhi ancora da un altro soggetto e via dicendo), creando un volto inesistente ma quasi perfetto. Si notano solo delle piccole sbavature, e ogni volta che si aggiorna la pagina del sito compare un nuovo volto che ritrae una persona falsa.
L’intelligenza artificiale va gestita finché si è ancora in tempo, non per menzionare Skynet di Terminator ma non bisogna arrivare a creare un “robot che controlla gli uomini”.