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Parole inglesi di uso comune nel web: ricerca online, chat, social network

di Giorgio Marconi

Quante parole inglesi ci siamo abituati ad usare spontaneamente in internet?

Cominciamo subito con il dire che l’inglese è il linguaggio nativo del web (tradotto letteralmente in ragnatela), ogni parola che nasce associata ad internet è in inglese e spesso non richiede una traduzione nelle altre lingue essendo un neologismo mondiale di per sé. Facciamo un test, vediamo quante parole riesco a ricordare in un solo post, da quelle di uso comune per finire con quelle che tutti utilizziamo senza neppure farci caso, non per annoiare nessuno, però specificherò tutti i significati di queste parole molto familiari al giorno d’oggi ma completamente sconosciute non molto tempo fa. Può essere utile a chi vuole farsi una bella infarinata dell’argomento anche partendo da zero conoscenze. A partire dal nome stesso della rete globaleinternet, che più di una traduzione letterale ha un significato che sintetizziamo brevemente così: “Sistema di reti su scala mondiale che rappresenta l’insieme di tutti i computer interconnessi che si scambiano dati tra loro”

Website, o sito web, uno spazio personalizzato consistente in pagine virtuali di contenuti testuali e multimediali, ospitato a sua volta su un server, definito così dal dizionario “In una rete locale, componente hardware o applicazione che fornisce vari servizi”.

Queste due parole ci sono molto familiari: hardware (articolo rigido), componente meccanico, o unità fisica, di un computer e software (articolo morbido), programmi virtuali o linguaggi che svolgono determinate funzioni attraverso un computer (elaboratore elettronico).

Tra le parole più frequenti adoperate online (in linea), c’è sicuramente download (scaricare), ossia il termine associato al trasferimento di un file da internet al PC, e upload (caricare) che svolge l’operazione inversa. Spessissimo digitato è il termine free (libero), che nel linguaggio informatico è associato a qualsiasi applicazione o servizio gratuito, appresso ci viene subito in mente freeware, software gratis, e shareware, software commerciale distribuito in prova e a pagamento.

Siamo talvolta abituati a leggere la parola scam, truffa, anche in articoli italiani, riferita a programmi o servizi a pagamento che non sono ritenuti affidabili. Phishing, termine coniato appositamente per quelle e-mail (posta elettronica) o messaggi che mirano al furto di dati personali online (bancari o account privati di vario genere).

Google (deriva da googol, termine coniato dal matematico Milton Sirotta che rappresenta il numero 1 seguito da 100 zeri – YA), Facebook (libro della faccia), Twitter (pigolio), Youtube (inteso come la tua TV, tu-tubo). Tutti termini inventati che ormai sono parte integrante del linguaggio comune informatico dell’ultima generazione e vi capiterà forse di inserirli in discorsi che non c’entrano un tubo con i PC. Social network (rete sociale). Yahoo! (iuhuuuu! No, acronimo di “Yet Another Hierarchical Officious Oracle”), Bing (acronimo di “But It’s Not Google”, che tradotto sta per: Ma non è Google).

Lyrics (testo di una canzone), moltissimi in tutto il mondo cercano i testi delle canzoni che amano in lingua originale seguendo questo termine al titolo del brano.

Quanti in chat (letteralmente significa chiacchierare) salutano così: Hi (ciao in americano), Hello (ciao in inglese), Bye Bye (ciao ciao)? Quante parolacce in inglese vengono utilizzate da tutto il mondo dopo l’avvento di internet? Spiacente ma queste non ve le scrivo 😉 Carrellata di termini famosissimi:

Spam (email o messaggi indesiderati), Forum (foro, luogo di discussioni), Banner (insegna, striscione) che in internet si riferisce alle immagini personalizzate che spesso accompagnano una pagina web, Post (da post-it, affiggere), nel linguaggio informatico si riferisce all’azione di inserire un articolo o un messaggio in uno spazio web. Blog (diario virtuale), Blogger (autore e gestore di blog), Ban (bannare), Smile (sorriso) che in internet si riferisce anche a faccina o emoticon (icona-emozione), Desktop (scrivania virtuale).

Che dite, è un post trash o cool? 😀

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Franco
17 Agosto 2022 16:27

Posso aggiungere altri neologismi dei giovani?

Cringe = imbarazzante
Nabbo, Niubbo = novellino, principiante
Bro = Fratè = fratello
Blastare = asfaltare, stendere e/o umiliare
Flezare = vantarsi, osteggiare
Fail, Epic Fail = scivolata, figuraccia, enorme figura di me*da.
Killare = fare secco, uccidere nei videogames
Droppare = lasciar andare, lasciar perdere
Flaggare = spuntare, segnalare
Boomer = dei nati negli anni 60′, durante il boom economico, come termine dispregiativo per dar loro dei vecchi.

Ciauz!