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Sucker Punch di Zack Snyder, recensione film e opinioni

Dal regista di Watchmen e 300, questa pellicola ha qualcosa in più oltre alle magnifiche scene d’azione, un capolavoro mancato di striscio

Ne avevamo già parlato di Sucker Punch, quando la sua uscita nei cinema venne rimandata da Ottobre 2010 a Marzo 2011 probabilmente per ragioni di marketing e di seguito la produzione decise anche di censurare alcune scene più forti per il medesimo motivo, mandando in un primo momento su tutte le furie la “protagonista” Emily Browning, poiché era stata tagliata anche una scena di “sesso” tra lei e Jon Hamm (il giocatore), a suo dire (della Browning) non troppo spinta. Dopo tagli e censure, negli States (e nel resto del mondo) il rating del film è passato da R (VM-18 in Italia) a PG-13 (VM-14 o “Per tutti” in Italia). E questa mossa ha portato molti più “money money” in cassa, raddoppiando il numero di vendite dei biglietti.

1x1.transPartiamo dalla trama: Anni ’50, una ragazza perde la madre e resta con la sua sorellina più piccola in balia di un patrigno privo di scrupoli, che subito dopo il funerale non aspetta altro che togliere il sigillo dalla busta che contiene il testamento della donna per verificare che ha lasciato tutto unicamente alle due figlie, eslcudendolo da ogni cosa. A quel punto il patrigno perde il più piccolo barlume di ragione rimastogli, in seguito ad un tragico avvenimento deciderà di rinchiudere la sorella maggiore in un ricovero per malattie mentali (manicomio). Per evadere da quel luogo orribile, la ragazza si rifugerà in un mondo di fantasia dal quale inizierà a lottare per raggiungere la libertà.

Le musiche del film non hanno niente a che vedere con l’ambiente degli anni ’50 ma sono ben azzeccate dal punto di vista degli stati d’animo delle protagoniste, alcuni brani eseguiti direttamente dai componenti del cast: Emily Browning, Carla Gugino e Oscar Isaac. Significativi per la trama del film i brani “Where is my mind?” e “Asleep”.

La regia è buona, la recitazione un po’ meno, gli effetti speciali sono il punto forte del film, eccezionali e di tutto rispetto. La storia è avvolta da un velo di mistero sin dal principio, e ci rimane fino alla fine, il che la rende interessante da un lato e seccante dall’altro.

Se vi aspettate qualcosa tipo Charlie’s Angels con il doppio degli armamenti siete fuori strada, se pensate che che si tratti di un film finalizzato a “compiacere” soprattutto un pubblico maschile, beh, anche se c’è una buona dose di vestitini succinti e ragazze carine in situazioni tali da scatenare svariate fantasie nei maschietti, non è certo tutto lì. Se cercate un film non impegnativo per trascorrere una serata rilassante forse è meglio guardarsi qualcos’altro.

Un capolavoro mancato di striscio perché ha delle pecche abbastanza grossolane per lo spettatore, dando troppe cose per scontato, ragione per cui c’è chi ha odiato questo film, rimanendo impantanato nella confusione, e chi invece l’ha aprezzato riuscendo a cogliere il significato della storia e ad interpretarlo a suo modo. Alcuni tratti di Sucker Punch ricordano Mulholland Drive di David Lynch, solo che nel film di Lynch alla fine tutti i nodi vengono al pettine mentre in Sucker Punch lo spettatore resta con interrogativi importanti anche dopo il finale.

Sucker Punch Trailer Italiano

SPOILER! Chi non ha visto il film è meglio che non legga quanto segue, per tutti gli altri, fate una pausa, sbracatevi sulla sedia e prendetevi qualcosa da bere, mi scuso per la lunghezza del testo ma è necessario raccontare bene i fatti.

La narrazione di Sweet Pea (Abbie Cornish) all’inizio del film è fondamentale per comprendere la storia, “Tutti abbiamo un angelo, un custode che veglia su di noi, non sappiamo che forma prenda, un giorno è un vecchio, un altro giorno una ragazzina. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze, possono essere feroci quanto un drago eppure non combattono le nostre battaglie ma ci bisbigliano dal nostro cuore per ricordarci che siamo noi, e ognuno di noi ha in mano il potere sui mondi che creiamo”.

La madre di Baby Doll muore a seguito di quella che sembra una malattia, vediamo un medico che le porta la notizia, il patrigno scopre che è stato escluso dal testamento, si ubriaca e cerca di abusare prima della sorella maggiore ma poi vedendola combattiva ci ripensa, la chiude a chiave e cerca di entrare a forza nella stanza in cui si è chiusa la sorellina più piccola. Baby Doll scavalca la finestra ed entra in possesso di una pistola, spara per difendere la sorellina però, non si vede come (censura?), da ciò che si narra nel film pare che il proiettile sia deviato e colpisca proprio la sorellina, uccidendola.

Il patrigno chiama la polizia e conduce la ragazza in un ricovero per malati di mente, qui sono introdotti i personaggi della psichiatra Vera Gorski (Carla Gugino) e dell’infermiere Blue Jones (Oscar Isaac). Lo scopo del patrigno è quello di far cancellare i ricordi della figliastra per non avere grane con la polizia, ed avere allo stesso tempo eliminato l’ultima erede del patrimonio che finirebbe così nelle sue mani. Paga quindi l’infermiere Blue affinché le faccia fare una lobotomia entro 5 giorni, falsificando la firma della dottoressa Gorski. Mentre i due parlano, la ragazza si squadra una specie di salone (definito “teatro” dall’infermiere) dove vi sono altre pazienti, vede prima un gruppetto di tre, Rocket (Jena Malone), Amber (Jamie Chung) e Blondie (Vanessa Hudgens), e poi Sweet Pea, che se ne sta seduta su un letto con lo sguardo perso ad ascoltare le parole della psichiatra. Nelle scene che seguono subito dopo, Baby Doll comincia ad inquadrare una serie di dettagli (mappa, accendino, coltello, chiave) che diverranno gli oggetti da procurarsi durante le missioni nella realtà immaginaria per raggiungere la salvezza. Questo fa pensare che le cinque ragazze coinvolte nella storia siano tutte reali.

Nella realtà immaginaria, il patrigno diventa un prete abietto che la accompagna da Blue (con i baffetti) il quale è diventato il boss di una specie di bordello (il salone definito “teatro”) in cui le ragazze si esibiscono in danze per eccitare uomini ricchi che, se compiaciuti, pagano poi per avere altre “prestazioni private” dalle ragazze, la dottoressa Gorski diventa l’insegante di ballo delle ragazze. I 5 giorni di attesa per la lobotomia diventano di attesa per essere sessualmente concessa ad un tizio definito il giocatore. Tutto è di proprietà di Blue.

In questa realtà quando Baby Doll comincia a danzare, ogni volta che parte la musica alla radio, chiude gli occhi e si ritrova in una specie di mondo fantastico, nel giappone dei samurai, in un campo di battaglia a combattere zombi nazisti, nel medioevo in cui risvegliano le ire di un drago, in un mondo futuristico a combattere robot. Tutti coloro che assistono alla sua danza cadono in una specie di trance, ed è quella la condizione che permetterà al gruppo di ragazze di muoversi senza destare sospetti, fino ad un certo punto della storia.

In tutte le missioni c’è la figura di un vecchio saggio che le accompagna e raramente partecipa alle missioni, lo vediamo soltanto sparare ad un paio di tedeschi zombi nella prima missione di gruppo. Entra in contatto con Baby Doll non appena lei effettua la sua prima danza e le dice che per essere libera dovrà mettere insieme 5 oggetti, mappa, fuoco, coltello, chiave e un mistero, “La quinta cosa è la ragione, è il vero scopo, sarà un profondo atto di sacrificio e una vittoria perfetta. Solo tu puoi trovarla e riuscirci ti renderà libera“, le dice il saggio.

Verso la fine della storia, Blondie, vinta dalla paura, racconta tutto alla signora Gorski e dietro di lei ascolta anche Blue che scopre ogni cosa. Questo è il principio di una serie di eventi che causeranno la morte di Rocket (uccisa dal cuoco mentre recuperavano il terzo oggetto, un coltello), Amber e Blondie (uccise da Blue). Amber riesce a raccogliere il coltello che cade ai suoi piedi, prima dell’arrivo di Blue, e a nasconderlo dove le ragazze tenevano tutti gli oggetti man mano che se li procuravano, incollati con l’adesivo sotto un cassetto. Domanda, se queste tre ragazze sono reali, al di là del mondo immaginario, vengono realmente uccise? Rispondiamo con una frase di Zack Snyder sul film “Nessuno muore realmente nel mio film.

Blue con i baffetti cerca di abusare di Baby Doll subito dopo aver ucciso Amber e Blondie però la ragazza si difende accoltellandolo (usa il coltello nascosto da Amber) e da lì parte il piano di fuga, prende tutti gli oggetti e va a liberare Sweet Pea tenuta in una cella. Riescono ad arrivare insieme fino al parcheggio davanti ai cancelli, però lì ci sono degli uomini a bloccare l’ultimo tratto verso la libertà, in quel momento Baby Doll capisce che lei è il quinto oggetto e si sacrifica per far fuggire l’amica “Non è mai stata la mia storia, è la tua, quindi non sciuparla, ok?”, le dice.

Torniamo alla realtà nella storia, Baby Doll viene lobotomizzata e sembra trovare così la sua libertà dell’anima, l’infermiere Blue Jones (ha la ferita sulla spalla) cerca di approfittarsi di lei anche in quello stato ma non ci riesce e viene arrestato dopo che la dottoressa Gorski si accorge che l’uomo ha falsificato la sua firma per far eseguire la lobotomia. Sweet Pea è libera di salire su un pullman dove guarda caso il conducente è il vecchio saggio che le ha accompagnate per tutto il viaggio verso la libertà. A giudicare dall’ultima frase di Blue quando viene portato via dalla polizia: “Non è me che volete è il suo patrigno! Vi racconterò tutto!”, il patrigno forse non si godrà la libertà a lungo.

Il film si può dividere in tre parti principali, una va dall’inizio fino al momento in cui colei che sembra la protagonista, e che viene chiamata Baby Doll, si ritrova seduta su una sedia con un medico pronto ad eseguire su di lei una lobotomia; la seconda inizia con l’immaginazione di una realtà fantastica (bordello, danze e missioni) e termina quando si riaggancia alla fine della prima parte; la terza ed ultima procede dalla lobotomizzazione fino al momento in cui Baby Doll chiude gli occhi, quello che avviene dopo, sebbene possa sembrare ancora una scena irreale per via della presenza del ragazzino che sale sul bus, già visto nello scenario fantastico della prima missione in cui le ragazze hanno affrontato l’esercito tedesco in versione zombie, e l’uomo che le ha guidate con le sue parole sagge in tutte le missioni, non è detto che sia immaginaria, ricordiamoci che stiamo guardando un film fantasy e alcuni personaggi chiave vengono rappresentati sia nel mondo fantastico che in quello reale, del film.

Voto conclusivo: 7,5/10

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Faize
5 Settembre 2011 01:10

Nn riesco a capire se la scena del bus è vera o no

Texa
30 Marzo 2011 14:35

Ma Baby Doll non è il nome vero della protagonista, giusto? Perché sulla cartella che compila il patrigno, accanto alla riga dove dice “Namer of patiente, with Christian name at lenght” cioè il nome per esteso, dice M. Reeas o qualcosa del genere. Spero si veda l’immagine sotto

[immagine scaduta]

Maz
30 Marzo 2011 13:48

Mi trovo d’accordo con tutto ciò che hai scritto.
Quindi Baby Doll ha realmente trovato tutti gli oggetti, appiccato l’incendio, accoltellato l’infermiere maniaco e fatto scappare Sweet Pea.